sábado, 28 de noviembre de 2015
x Rino..operativita con i pivot
questo mese è uno dei peggiori come range e di conseguenza i segnali con i pivot sono di poca entita
se il long dicevamo è bello chiaro con i prezzi sopra i 3 pivot ed i 3 pivot belli spiegati in ordine bp sopra bpw e bpmese e bpw sopra bpmese praticamente è una situazione che non si è ancora concretata a novembre( sullo statico )...lo short si
ti metto 3 grafici..uno con i pivot statici..uno con quelli dinamici ed uno con la media del pivot giornaliero
questo mese è uno dei peggiori come range e di conseguenza i segnali con i pivot sono di poca entita
se il long dicevamo è bello chiaro con i prezzi sopra i 3 pivot ed i 3 pivot belli spiegati in ordine bp sopra bpw e bpmese e bpw sopra bpmese praticamente è una situazione che non si è ancora concretata a novembre( sullo statico )...lo short si
ti metto 3 grafici..uno con i pivot statici..uno con quelli dinamici ed uno con la media del pivot giornaliero
lunes, 23 de noviembre de 2015
una buona disciplina operativa consiglia al trader esporsi a mercato quando vi è presente una tendenza definita su un titolo
in questo caso in particolare ..al sedicesimo giorno di borsa di novembre le quotazioni sono sull'open del mese
di conseguenza una buona applicazione di money management suggerisce rapide operazioni e poca esposizione a mercato
in questo caso in particolare ..al sedicesimo giorno di borsa di novembre le quotazioni sono sull'open del mese
di conseguenza una buona applicazione di money management suggerisce rapide operazioni e poca esposizione a mercato
viernes, 20 de noviembre de 2015
nel grafico sotto un altra conferma che l'analisi tecnica non funziona
in questo caso l'osservazione dei corpi delle candele come piacciono ai giapponesi
l'at dice che ampie shadows inferiori confermano una tendenza long e viceversa per lo short
si può notare nei mesi di maggio e ottobre come sia successo l'esatto contrario...a ottobre il conteggio % delle shadow inferiori supportava il rialzo mentre invece a maggio no eppure il titolo è salito un 20% circa in entrambi i casi
in questo caso l'osservazione dei corpi delle candele come piacciono ai giapponesi
l'at dice che ampie shadows inferiori confermano una tendenza long e viceversa per lo short
si può notare nei mesi di maggio e ottobre come sia successo l'esatto contrario...a ottobre il conteggio % delle shadow inferiori supportava il rialzo mentre invece a maggio no eppure il titolo è salito un 20% circa in entrambi i casi
lunes, 16 de noviembre de 2015
nuova settimana borsistica in partenza
abbiamo due notizie..quella triste dei fatti di Parigi e quella positiva del miglioramento del rating da parte di Moody's su Fiat
graficamente il titolo è ancora in debolezza con pressioni volumetriche importanti sopratutto sui ribassi
personalmente continuo con una operativita di breve durata sopratutto con operazioni short
siamo nei pressi del livello 12.61€..minimo dell'ultima impulsiva up di una certa importanza
vediamo gli sviluppi odierni
abbiamo due notizie..quella triste dei fatti di Parigi e quella positiva del miglioramento del rating da parte di Moody's su Fiat
graficamente il titolo è ancora in debolezza con pressioni volumetriche importanti sopratutto sui ribassi
personalmente continuo con una operativita di breve durata sopratutto con operazioni short
siamo nei pressi del livello 12.61€..minimo dell'ultima impulsiva up di una certa importanza
vediamo gli sviluppi odierni
lunes, 9 de noviembre de 2015
il rumor di stamane è un opa ostile di Fca su GM
magari non vi è nulla di vero comunque meglio ricordarci sempre di posizionare uno stop loss a protezione gain casomai venisse confermato il tutto
magari non vi è nulla di vero comunque meglio ricordarci sempre di posizionare uno stop loss a protezione gain casomai venisse confermato il tutto
Fca, Marchionne pensa a un’Opa ostile su Gm. Banche al lavoro sull’offerta
Sergio Marchionne sta pensando a un'Opa ostile per fondere Fiat Chrysler con General Motors. L'ipotesi è stata messa nero su bianco da uno degli analisti finanziari più stimati (Max Warburton di Alliance Bernstein) ma viene discussa, anche se per ora solo come scenario, dalle banche finanziatrici. Come potrebbe funzionare un'Opa ostile su un gruppo che capitalizza quasi il triplo di Fca (ancora comprensiva di Ferrari)?
Secondo Warburton «Fca è più piccola di Gm, pesantemente indebitata e non è in condizioni di fare un'offerta cash». «Potrebbe fare un'offerta carta contro carta, garantendo un premio agli azionisti Gm e promettendo un drastico miglioramento della profittabilità?» Un'offerta del genere - prosegue l'analista - sarebbe «ambiziosa e senza precedenti»; «venderla ai soci Gm, ai sindacati e alle autorità antitrust sarebbe molto complesso». Uno dei problemi per Fca – scrive l'analista – sarebbe che, essendo molto più piccola da Gm e dovendo offrire un premio ai soci Gm per convincerli, i suoi azionisti finirebbero per ottenere quote minime nel nuovo gruppo.
L'offerta ostile per Gm sarebbe l'ultima opzione per Fca: prima di arrivare a quel passo, un'alternativa per Marchionne sarebbe quella di fare ulteriori pressioni sul management del gruppo rivale attraverso un fondo “attivista” come quelli che già a gennaio hanno lanciato una proxy fight per ottenere un posto in consiglio e un maxi-buyback. Secondo l'agenzia Bloomberg, che cita due fonti vicine al manager Fca, Marchionne starebbe inoltre già valutando alternative nel caso in cui l'operazione Gm si riveli impossibile. I nomi citati dall'agenzia sono quasi tutti quelli già menzionati nei mesi scorsi: dalle europee Volkswagen e Peugeot alle giapponesi Honda, Mazda e Suzuki.
miércoles, 4 de noviembre de 2015
El engaño de Volkswagen se extiende a las pruebas de dióxido de carbono
El grupo dice que ha descubierto en la investigación interna 800.000 coches más que superan los límites de CO2 y presentan "incoherencias inexplicables", la mayoría diésel
El escándalo Volkswagen alcanza nuevas proporciones. Hasta el momento la compañía solo había reconocido la instalación de un software en 11 millones de vehículos de todo el mundo que trucaba las emisiones de óxidos de nitrógeno (NOx). Esta tarde, la empresa alemana ha reconocido en un comunicado que la investigación interna ha sacado a la luz “incoherencias inexplicables” en otras emisiones, las de dióxido de carbono, en al menos 800.000 coches. La empresa puso cifras al coste que le supondrá la nueva irregularidad: en torno a 2.000 millones de euros, que vienen a sumarse a los 6.700 millones de euros que ya provisionó para hacer frente a la crisis del software trampa.
Volkswagen no ofreció más detalles del nuevo descubrimiento. Lo único claro es que es un caso distinto al del software fraudulento y que implica nuevas emisiones. No dijo en qué países se vendieron los coches afectados, cuándo se fabricaron o en cuánto se exceden los niveles permitidos. Solo apuntó el coste del problema: 2.000 millones. Eso significa que la reparación por coche sería de 2.500 euros por vehículo, frente a los 600 por unidad que provisionó por el escándalo de septiembre.
Si se confirmara que hay problemas con las emisiones de dióxido de carbono en coches europeos, el caso Volkswagen podría alcanzar una nueva dimensión. El dióxido de carbono influye directamente en el cambio climático, y a diferencia de las emisiones NOx, las emisiones de dióxido de carbono sí son un criterio que utiliza, por ejemplo, el Ministerio de Industria español a la hora de conceder ayudas a los fabricantes de automóviles.
Volkswagen aseguró que "lamenta profundamente" la nueva situación, y señaló que iniciará un diálogo con las autoridades para resolver el problema cuanto antes. Los vehículos afectados, de las marcas Volkswagen, Skoda, Seat y Audi, son "en su mayoría" diésel, lo que también deja entrever que por primera vez hay coches que utilizan motores de gasolina entre los implicados.
Poco después del anuncio, las acciones de la compañía en EE UU se daban la vuelta y cerraron con pérdidas superiores al 5%. “Desde el principio he sido partidario de aclarar las cosas de forma firme e implacable”, dijo el presidente de Volkswagen, Matthias Müller en el comunicado. “No nos pararemos ante nada ni ante nadie. Este proceso es doloroso pero es nuestra única alternativa. Para nosotros, lo único que cuenta es la verdad. Eso es lo que Volkswagen necesita”, añadió Müller, que tomó las riendas de la empresa a finales de septiembre después de que el escándalo le costara el cargo a Martin Winterkorn.
La compañía ha vuelto a incidir al final del comunicado en un mantra que viene repitiendo desde el comienzo de la crisis de emisiones el pasado 18 de septiembre: "todos los coches son seguros". Las últimas cifras de matriculaciones del mes de octubre ya recogen el impacto de la crisis para Volkswagen, con una caída de ventas del 0,7% en Alemania, una bajada del 3% en Francia y una débil mejora en Estados Unidos del 0,24% frente a crecimientos de dos dígitos para sus rivales.
Volkswagen no ofreció más detalles del nuevo descubrimiento. Lo único claro es que es un caso distinto al del software fraudulento y que implica nuevas emisiones. No dijo en qué países se vendieron los coches afectados, cuándo se fabricaron o en cuánto se exceden los niveles permitidos. Solo apuntó el coste del problema: 2.000 millones. Eso significa que la reparación por coche sería de 2.500 euros por vehículo, frente a los 600 por unidad que provisionó por el escándalo de septiembre.
Si se confirmara que hay problemas con las emisiones de dióxido de carbono en coches europeos, el caso Volkswagen podría alcanzar una nueva dimensión. El dióxido de carbono influye directamente en el cambio climático, y a diferencia de las emisiones NOx, las emisiones de dióxido de carbono sí son un criterio que utiliza, por ejemplo, el Ministerio de Industria español a la hora de conceder ayudas a los fabricantes de automóviles.
Volkswagen aseguró que "lamenta profundamente" la nueva situación, y señaló que iniciará un diálogo con las autoridades para resolver el problema cuanto antes. Los vehículos afectados, de las marcas Volkswagen, Skoda, Seat y Audi, son "en su mayoría" diésel, lo que también deja entrever que por primera vez hay coches que utilizan motores de gasolina entre los implicados.
Poco después del anuncio, las acciones de la compañía en EE UU se daban la vuelta y cerraron con pérdidas superiores al 5%. “Desde el principio he sido partidario de aclarar las cosas de forma firme e implacable”, dijo el presidente de Volkswagen, Matthias Müller en el comunicado. “No nos pararemos ante nada ni ante nadie. Este proceso es doloroso pero es nuestra única alternativa. Para nosotros, lo único que cuenta es la verdad. Eso es lo que Volkswagen necesita”, añadió Müller, que tomó las riendas de la empresa a finales de septiembre después de que el escándalo le costara el cargo a Martin Winterkorn.
La compañía ha vuelto a incidir al final del comunicado en un mantra que viene repitiendo desde el comienzo de la crisis de emisiones el pasado 18 de septiembre: "todos los coches son seguros". Las últimas cifras de matriculaciones del mes de octubre ya recogen el impacto de la crisis para Volkswagen, con una caída de ventas del 0,7% en Alemania, una bajada del 3% en Francia y una débil mejora en Estados Unidos del 0,24% frente a crecimientos de dos dígitos para sus rivales.
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